
Candidatura presidenziale: Mimì accelera il ritmo


Candidatura presidenziale: Mimì accelera il ritmo
Era quasi scritto, dopo la rottura con il regime di Sall. Aminata Touré ha annunciato ieri la sua candidatura alle elezioni presidenziali del febbraio 2024. Già Ministro della Giustizia, Presidente del Consiglio dei Ministri, Inviato Speciale del Capo dello Stato, Presidente del Consiglio Economico, Sociale e Ambientale (Cese) e capolista di Benno durante l'ultima Legislativa, Aminata Touré vuole fare il giro raggiungendo i vertici dello Stato. "Ho avuto il privilegio di servire il mio Paese, di aver ricoperto la carica di Ministro della Giustizia, quella di Primo Ministro, sono stato nel Consiglio Economico, Sociale e Ambientale, e prima ho avuto 24 anni di carriera a livello internazionale, Ho dovuto viaggiare per il paese e penso di conoscere bene la mia regione, perché ho visto cosa abbiamo e cosa ci manca in termini di progresso", spiega Aminata Toué, ospite dello spettacolo del Grand Jury. Per lei, ha capitalizzato una somma di esperienza per rivendicare la carica suprema. Con il movimento "Mimi 2024" intende spiccare il volo politico, dopo aver rotto con il presidente Sall. Al potere, rivedrà le istituzioni con l'instaurazione di un regime più equilibrato e meno presidenziale con proposte chiare. «Bisognerà privilegiare il consiglio di quartiere e ribaltare la piramide amministrativa dando fiducia al cittadino che sarà maggiormente coinvolto nella gestione della cosa pubblica», spiega il deputato non tesserato. Per non parlare del rafforzamento dell'industrializzazione. "Non ci sarà via d'uscita dalla crisi se non ci impegniamo per l'industrializzazione, e ne facciamo una scelta politica primaria", precisa l'ex ministro della Giustizia,
Dovresti sapere che da quando il presidente Macky Sall ha deciso di fidarsi di Amadou Mame Diop per il Perchoir, Mimi Touré se l'è cavata male. Una situazione vissuta come un tradimento da Mimi Touré, che si è indignata per questa scelta. Mentre il presidente della Coalizione Bby l'ha nominata capolista del suo campo per le elezioni legislative del 31 luglio. Ha attraversato il Senegal ed è riuscita a ottenere più di un milione e 500mila voti. Solo che si ritrova solo con 82 deputati su 165. Una "sconfitta" che lei equipara a una vittoria al punto da rivendicare il Persico.
Dopo questo episodio, si è ribellata e ha negato al presidente Sall il diritto di candidarsi nel 2024. Spinta a dimettersi dal suo incarico di vice, Mimi Touré ha rifiutato. È diventata addirittura una vera e propria oppositrice del regime Macky e ha depositato un'interrogazione orale, insieme a Guy Marius Sagna, sui risultati della relazione della Corte dei conti sulla gestione dei fondi Covid-19. Con questa dichiarazione di candidatura si consuma definitivamente il divorzio con Macky.
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